Surf in Scozia | "It's Home" mostra la bellezza di cavalcare le onde a nord del confine
Quando pensi alla Scozia, potresti immaginare Archie Gemmill che dribbla attraverso quel fantastico, fantastico lato olandese del 1978. Potresti immaginare i Cairngorms, o l'isola di Skye, o il montagna più alta del Regno Unito (Ben Nevis). Potresti immaginare il motivo scozzese, o Mel Gibson che urla "libertà" in Braveheart, o l'Edinburgh Fringe Festival, o l'haggis, o un bicchierino di whisky appollaiato su un tavolo accanto a un fuoco scoppiettante. Potresti immaginare i Proclaimers, Sir Alex Ferguson che mastica furiosamente chewing gum o il Rob McCreath di Whitelines. Quello che probabilmente non immagini, e qui siamo solo noi che ci prendiamo una pugnalata nel buio, è il surf. No. Non navigare. Questo è per i californiani, la Cornovaglia e le persone delle Hawaii.
O lo è?
Il primo episodio di "It's Home", una raccolta di cortometraggi sugli scozzesi che apprezzano ciò che è proprio sulla soglia di casa, dà un'occhiata a Mark Boyd e al suo locale calpestato di Thurso. Boyd, vincitore di campionati nazionali consecutivi di surf nel 2018 e nel 2019, ha 33 anni e incarna l'essenza della scena surf scozzese. Ondate di freddo e tutto il resto.
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