Il futuro degli sport invernali è immagazzinare la neve

Davvero una storia probabile! disse il Piccione con un tono di profondo disprezzo. Ho visto molte bambine ai miei tempi, ma mai UNA con un collo così! No, no! Sei un serpente; e inutile negarlo. Immagino che la prossima volta mi dirai che non hai mai assaggiato un uovo! Ho assaggiato le uova, certo,' disse Alice, che era una bambina molto sincera; «ma le bambine mangiano le uova tanto quanto i serpenti, sai. Non ci credo», disse il piccione; 'ma se lo fanno, perché allora sono una specie di serpente, è tutto quello che posso dire.

Questa era un'idea così nuova per Alice, che rimase abbastanza silenziosa per un minuto o due, il che diede al Piccione l'opportunità di aggiungere:"Stai cercando le uova, lo so abbastanza bene; e che m'importa se sei una ragazzina o un serpente? È molto importante per ME», disse frettolosamente Alice; 'ma non cerco uova, come capita; e se lo fossi, non dovrei volere i TUOI:non mi piacciono crudi.'

"Bene, vattene, allora!" disse il Piccione con un tono imbronciato, mentre si sistemò di nuovo nel suo nido. Alice si accucciò come meglio poteva tra gli alberi, perché il suo collo continuava a impigliarsi tra i rami, e ogni tanto doveva fermarsi e srotolarlo. Dopo un po' si ricordò che teneva ancora in mano i pezzi di fungo, e si mise al lavoro con molta attenzione, rosicchiando prima l'uno e poi l'altro, e crescendo ora più alta ora più bassa, finché non fosse riuscita a portarsi fino alla sua altezza abituale.

Era passato così tanto tempo dall'ultima volta che era stata qualcosa vicino alla taglia giusta, che all'inizio sembrava abbastanza strano; ma in pochi minuti si abituò e cominciò a parlare da sola, come al solito. 'Vieni, c'è metà del mio piano ora! Come sono sconcertanti tutti questi cambiamenti! Non sono mai sicuro di cosa sarò, da un minuto all'altro! Tuttavia, sono tornata alla mia giusta dimensione:il passo successivo è entrare in quel bellissimo giardino:come si fa, mi chiedo?" Mentre diceva questo, si trovò improvvisamente in uno spazio aperto, con un piccola casa in esso alta circa quattro piedi. "Chiunque abiti lì", pensò Alice, "non andrà mai a trovarli di queste dimensioni:beh, dovrei spaventarli a morte!" vicino alla casa finché non si è abbassata a nove pollici di altezza.

Per un paio di minuti rimase a guardare la casa, chiedendosi che cosa fare, quando improvvisamente un lacchè in livrea uscì di corsa dal bosco (lo considerava un valletto perché era in livrea:altrimenti, a giudicare da solo la sua faccia, lo avrebbe chiamato pesce) e bussò forte alla porta con le nocche. Fu aperto da un altro valletto in livrea, con il viso tondo, e gli occhi grandi come una rana; ed entrambi i valletti, notò Alice, avevano i capelli incipriati che si arricciavano su tutta la testa. Si sentì molto curiosa di sapere di cosa si trattasse e strisciò un po' fuori dal bosco per ascoltare.

Cominciò il Pesce-Ponte tirando fuori da sotto il suo braccio una grande lettera, grande quasi quanto lui, e la consegnò all'altro, dicendo in tono solenne:"Per la duchessa. Un invito della Regina a giocare a croquet.' Il ranocchio ripeté, con lo stesso tono solenne, cambiando solo un po' l'ordine delle parole:'Dalla regina. Un invito per la duchessa a giocare a croquet.'

Quindi entrambi si inchinarono profondamente e i loro riccioli si intrecciarono insieme.



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